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Realizza il Manifesto della Comunicazione Gentile

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CoursesComunicazioneRealizza il Manifesto della Comunicazione Gentile
  • Lezione 1 1

    Che cos'è la Comunicazione Gentile?

    • Lecture1.1
      Introduzione alla Comunicazione Gentile
  • Lezione 2 1

    Perché parlare di Comunicazione Gentile?

    • Lecture2.1
      Cyberbullismo e storia di Internet
  • Lezione 3 1

    Notizie e informazioni in rete: tutto vero?

    • Lecture3.1
      Fake News, Giornalismo ed Empatia
  • Lezione 4 1

    Diffondere la Comunicazione Gentile

    • Lecture4.1
      Realizzare il manifesto: dagli strumenti ai canali di diffusione

    Fake News, Giornalismo ed Empatia

    NOTIZIE E INFORMAZIONE IN RETE: TUTTO VERO?

    FAKE NEWS- GIORNALISMO ED EMPATIA 

    Le ‘’fake news’’ sono uno degli argomenti più caldi e discussi del momento (2016-2019).
    Le ‘’fake news’’ hanno diverse origini e vengono usate per arrivare a diversi scopi.
    Le ‘’fake news’’ sono però un’ arma a doppio taglio poiché sono sempre notizie false che potrebbero raggirare il lettore.
    Le ‘’fake news’’ vengono utilizzare per ingannare, manipolare, attirare e distogliere l’ attenzione da altri argomenti (sicuramente questi ultimi, reali).

    In un mondo che è già disunito e separato da barriere culturali,religiose, economiche, le fake news sono solamente un altro ‘’appiglio’’ per istigare al litigio.
    Noi che siamo del manifesto gentile  non possiamo rimanere fermi a guardare , dobbiamo combattere affinché ci siano sempre meno incomprensioni e affinché si possa tenere un linguaggio ‘’gentile’’ anche in un mondo vasto e incontrollabile come il web.

    COME SI RICONOSCONO  LE “FAKE NEWS”?

    Per riconoscere le fake news è possibile utilizzare qualche stratagemma:

    • VERIFICARE LA FONTE: Quando cerchiamo delle notizie sul web dobbiamo prestare attenzione alla fonte che scegliamo ovvero dobbiamo controllare chi ha scritto la fonte, se è o meno attendibile, se il sito che scegliamo è un sito verificato. Molte spesso ci possiamo imbattere in siti che sfruttano la similarità del nome di qualche testata giornalistica per confondere gli utenti.
    • VERIFICARE LA NOTIZIA ALTROVE: Non bisogna soffermarsi sul primo risultato che riteniamo soddisfacente per la nostra ricerca… bisogna controllare se anche altri siti o altre testate giornalistiche trattano del medesimo argomento per verificarne la validità.
    • NON FERMARSI AL TITOLO: Molto spesso le fake news contengono dei titoli che istigano l’utente a cliccarci sopra, facendo leva sul fattore emotivo con l’utilizzo di intestazioni sensazionalistiche. Questa tecnica è chiamata “click bait”, andando ad aumentare l’utenza del sito e quindi gli introiti pubblicitari.

     

    PERCHÉ NASCONO LA FAKE NEWS? QUAL È IL LORO SCOPO?

    Le fake news hanno una base sensazionalistica principalmente per due scopi:

    • Come detto prima, la fake news servono per attirare l’utenza quindi i click del sito (fenomeno del click bait) aumentando così le visualizzazioni del sito. Attraverso l’introduzione di spot pubblicitari posti intorno la pagina web, il “founder” del sito andrà a guadagnarci.
    • Mettere in cattiva luce un personaggio pubblico oppure screditare  un argomento che si sta diffondendo in un determinato periodo attraverso notizie false, influenzando così gli utenti di quel sito ed avere conseguenze nell’ambito sociale.

    LE CONSEGUENZE DELLE FAKE NEWS

    Uno dei punti di forza delle fake news è la loro attitudine ad essere credibili, veritiere, catturando l’attenzione di molte persone ritenendo che quelle informazioni sono reali, quando invece sono tutt’altro che reali. Così facendo le notizie false si diffondono in maniera efficace e veloce, ed in alcuni casi,causando danni a livello sociale.
    Le fake news possono anche generare empatia all’interno degli utenti, ma, cos’è l’empatia? L’empatia è la capacità di immedesimarsi in un’altra persona, capendo appieno la situazione che sta subendo l’individuo.
    Dal 2016, momento di boom delle fake news, la trasmissione di empatia avviene attraverso l’utilizzo di immagini sensibili che ritraggono bambini per aumentare le probabilità che l’utenza creda a ciò che si dice.
    Un esempio è quello avvenuto a Port Said, in Egitto, nel 2016, dove la polizia fermò un gruppo di registi che stavano riprendendo delle scene di una bambina sporca di sangue (in realtà era un colorante artificiale). I registi spiegarono in commissariato che volevano realizzare un filmato del tutto falso per diffondere delle immagini (false) della crisi umanitaria di Aleppo per sensibilizzare il mondo dei crimini di Assad.
    Come possiamo vedere tutto ciò è stato fatto per diffamare e screditare la figura di un esponente politico.

     

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